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Dal "Messaggero Veneto" del 23 novembre 2004

Guido Rumici : Un libro sugli italiani rimasti in Istria

Il volume racconta le vicende di chi decise di restare sulla propria terra dopo la seconda guerra mondiale

L'opera di Rumici ricostruisce le ragioni di chi non partecipò all'esodo

LA PRESENTAZIONE

Raccolte foto, testimonianze e documenti

Un libro apripista, che ricostruisce le vicende del passato ma fornisce anche delle prospettive. Così è stato definito "Fratelli d'Istria. Italiani divisi", l'ultima fatica editoriale di Guido Rumici, presentato per iniziativa della Lega nazionale alla biblioteca statale isontina. Il volume colma una lacuna, dal momento che esiste una vasta produzione sugli esuli, ma sugli italiani che sono rimasti oltre confine non è mai stato scritto molto.
Dopo aver ricapitolato le ragioni dell'esodo in modo da contestualizzare la vicenda, Rumici segue le vicende degli italiani rimasti a Fiume, in Istria e in Dalmazia, dal '45 fino agli anni 90. Una ricerca accurata, come ha fatto notare Fulvio Salimbeni, docente di Storia contemporanea all'università di via Diaz: "Il libro è stato costruito lavorando sulle poche fonti disponibili, ottimizzando le notizie dei giornali dell'epoca. L'autore ha anche raccolto testimonianze e documenti e si è avvalso di fotografie e cartine per rendere meglio l'idea delle condizioni di città e campagna. Grande rilievo viene dato alla scuola e al ruolo delle istituzioni, fino alla lenta ripresa che si inizia nella metà degli anni 60".
Con molta attenzione si cerca di ricostruire le ragioni che hanno spinto tanti italiani a rimanere oltreconfine, visto che molti hanno compiuto la scelta in buona fede: "Pochi per opportunismo, tanti per consonanza ideologica o per convinzione hanno scelto di rimanere in Istria e a Fiume. Qualcuno non se la sentiva di abbandonare i campi o la famiglia, circa 10 mila, poi, si sono visti negare la possibilità di scegliere con mille pretesti. Il libro evidenzia anche un fenomeno sconosciuto a molti, il cosiddetto controesodo, che ha portato alcune migliaia di persone a lasciare l'Italia per espatriare. Viene fatta quindi una radiografia dettagliata e acuta dei fatti, che hanno portato tanti italiani a essere tagliati fuori dalla propria patria".
Non solo la politica ha pesato, quindi, sulle decisioni di chi è rimasto, come ha evidenziato lo scrittore stesso: "Ho sentito il bisogno di spiegare cos'è successo veramente, ricostruendo dei fatti ingiustamente poco conosciuti. È errato pensare che su tanti italiani abbia influito la politica, bisogna considerare tanti fatti, come l'attaccamento alla terra, la paura di andarsene o la precarietà dei confini stessi".
Il coraggio dimostrato da chi è rimasto è stato infine ricordato da Rodolfo Ziberna, presidente provinciale della Lega nazionale: "Più che di libro parlerei di documento, dato che Rumici ha raccolto dati e testimonianze: 350 mila esuli hanno dovuto abbandonare radici e affetti, ma anche per chi non è partito è stato doloroso. Affrontare il tema è stato giusto e molto coraggioso".

Francesca Santoro

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